Sui libri, per necessità editoriali e distributive, le teorie e i metodi consigliati e proposti a noi poveri genitori (chissà come facevano, i genitori di una volta, senza i manuali...) sono spesso semplificati e generalizzati.
In questi manuali del perfetto genitore, solitamente viene descritta la situazione A in cui succede qualcosa ("un bambino che vuole un gioco che non può avere") e c'è il genitore che deve decidere se adottare il metodo X o Y per confrontarsi con la richiesta del figlio. Ovviamente c'è un metodo "buono" e uno "cattivo", da non seguire mai pena l'iscrizione al registro dei Peggiori Genitori dell'Anno...
Poche settimane fa, proprio a tal proposito, mi hanno regalato il libro "E i bambini dal cielo", ovvero il metodo Gray per "crescere figli sereni, collaborativi e sicuri di sé".
Non provate a farlo leggere ai vostri nonni, perché rischiereste di far venire loro un colpo!:-)
John Gray, di fatto, sostituisce due parole scomode e antiche (vizio e castigo) con due termini più arrendevoli e contemporanei, che delineano la logica del compromesso: ricompensa e sfogo.
Su questo binomio Gray costruisce una teoria controversa, in cui il protagonista genitore deve adottare un metodo di comunicazione sempre positivo ed evitare i rimproveri e le punizioni. Al posto di queste ultime, considerate desuete e controproducenti, si lascia un certo libero sfogo al pargolo capriccioso, il quale, abituato al collaborazionismo e a vivere in un contesto positivo, smetterà autonomamente di piangere e lamentarsi, una volta compreso che tale atteggiamento è inutile e dannoso per tutti.
(Ah ah ah. Lo so che state pensando "ma questo signor Gray ha figli? ;-D )
Gray, però, si rivolge a genitori con figli non più neonati, direi che il target è l'infanzia avanzata e la preadolescenza.
Se facciamo invece un passo indietro verso il periodo neonatale, e cerchiamo un libro che sposa una teoria altrettanto controversa, non possiamo far altro che citare il famigerato Fate la Nanna. Di recente l'autore, Estivill, lo ha in parte disconosciuto, asserendo che le teorie del libro non sono adatte ai neonati.
Il problema è che, quando scrisse il libro (1999) questo piccolo particolare era stato omesso. Il libro ha goduto di un'eccezionale campagna pubblicitaria (presentato come Il semplice metodo che vi insegna a risolvere per sempre l'insonnia del vostro bambino) ed è finito nelle mani di migliaia di genitori (comprese le mie). Per chi non lo sapesse, Estivill è quello che, in poche parole, descrive la fase di messa a letto più o meno in questo modo:
prendete un bambino, ditegli buonanotte, mettetelo nel letto e spegnete la luce. Qualunque cosa succeda dopo, anche se il bambino dovesse urlare, sbattere la testa, vomitare, non scomponetevi. Rientrate in camera, non parlategli, pulite l'eventuale vomito e poi uscite di nuovo. Non portatelo mai, mai e poi mai e per nessuna ragione nel lettone, altrimenti ve lo ritroverete lì per sempre e sarete defunti come coppia.(Ah ah ah. Lo so che state pensando "ma questo signor Estivill ha figli? ;-D )
Anche se Gray ed Estivill sono per molti versi agli antipodi - e forse non hanno figli :-D - entrambi condividono l'approccio relativo al pianto e al capriccio.
Un approccio che definirei passivo, in cui il genitore dovrebbe riuscire a far decantare la rabbia del figlio fino al suo naturale esaurimento.
E voi, che esperienza avete?
Vizio o Castigo?
Lettino o Lettone?
Ok ai metodi "degli esperti", oppure "vediamo come va perché ogni bimbo è diverso dall'altro?"