Qualche settimana fà, una brochura realizzata dall'IBGE (Institut Bruxellois pour la Gestion de l'Environnement), ha suscitato il mio interesse. Questa brochure poneva l'attenzione sull'impatto (piuttosto elevato) che l'alimentazione ha sull'ambiente, e su quali possono essere le azioni che ciascuno di noi può mettere in campo per preservare l'ambiente, privilegiando cibo più sano e, a volte, meno costoso.
Ecco i 10 consigli che l'IBGE fornisce per ridurre l'impatto che le abitudini alimentari hanno sull'ambiente:
1. Acquistare fresco, locale e di stagione, evitando i prodotti "sotto serra" e/o soggetti a lunghi trasporto che hanno forti ripercussioni sull'ambiente. Frutta e verdura, fresche e naturali, hanno spesso un sapore e gusto migliore. Per acquistare prodotti locali, basta verificare la provenienza di frutta e verdure, tenendo conto del calendario della frutta e verdura di stagione che fornisce, appunto, quali sono i prodotti di stagione, mese per mese.
2. Mangiare meno carne, di migliore qualità e variarne i tipi. La produzione di carne rappresenta circa il 50% dell'impatto dell'alimentazione sull'ambiente. Per ridurre tale impatto, è sufficiente diminuire il consumo di carne, sostituendola con altri alimenti ricchi di proteine (come pesce, cereali, legumi), ed evitare le carni importate, che hanno fatto un lungo viaggio prima di arrivare nei nostri piatti.
3. Privilegiare i prodotti da agricoltura biologica e/o integrata. Più gustosi e sani, i prodotti bio e/o provenienti da agricoltura integrata rispettano la nostra salute, l'ambiente e gli animali. I prodotti bio e/o provenienti da agricoltura presentano specifiche etichette che ne garantiscano la provenienza.
4. Preferire il pesce pescato. L'80% delle aree di pesca è ormai sfruttato ai limiti o oltre i limiti. Per proteggere le specie in pericolo, è necessario scegliere delle specie che non siano minacciate. Greenpeace ha messo a punto una lista rossa ovvero un elenco di specie su cui i rivenditori e i consumatori
dovrebbero focalizzare la loro attenzione, prima di acquistare il pesce.
5. Fare una lista della spesa, pianificando gli acquisti per limitare gli sprechi. Preparare una lista della spesa in anticipo, tenendo conto del numero di persone e delle quantità necessarie, pianificando i menù, e controllando quello che c'è già in casa, consente, infatti, di acquistare solo ciò di cui si ha realmente bisogno.
6. Riutilizzare gli avanzi. Gli avanzi dei pasti spesso sono ancora perfettamente commestibili, e bastano semplici idee e ricette per poterli trasformare in nuovi piatti originali. L' importante è ricordarsi di riscaldare sempre gli avanzi almeno a 60 °C, così da distruggere la maggior parte dei batteri.
7. Costruire il proprio orto o partecipare a un orto collettivo. Esistono diverse tipologie di orti: in vaso, in cassoni, su terrazza, in giardino o in terreni condivisi. Tutto dipende dallo spazio e dal tempo a disposizione per dedicarsi al proprio orto.
8. Aderire a un Gruppo d'Acquisto Solidale, abbonarsi a un paniere biologico, fare acquisti nei mercati dei produttori agricoli. Tutte iniziative concrete che sostengono i produttori locali che gestiscono direttamente le proprie aziende agricole rispettando l'ambiente.
9. Mangiare "sostenibile" anche fuori casa. Anche fuori casa, al ristorante oppure in mensa, si possono preferire prodotti freschi, locali, di stagione oppure bio, consumando meno carne o insaccati.
10. Evitare i sovraimballaggi. Acquistare prodotti sfusi o in imballaggi "a rendere", evitando gli imballaggi individuali consente non solo di rispettare l'ambiente ma anche di avere un risparmio economico notevole, visto che il costo dell'imballaggio può costituire fino al 20% del prezzo finale del prodotto.
Personalmente, non sempre riesco a seguire tutti questi consigli ma trovo che l'argomento offra molti spunti di riflessione e di confronto tra noi mamme, ...non trovate?
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