mercoledì 7 ottobre 2015

Una tartaruga che vale come le altre...

...come raccontare la disabilità ai bambini
(articolo scritto dal Gruppo LabirinTO)

Come si può raccontare al proprio bimbo la sua disabilità? Bisogna dirglielo? A che età? Queste sono le domande più comuni tra i genitori di bambini diversamente abili. Non esistono risposte assolute che valgono per tutti i bambini. Non esiste un'età precisa; per alcuni bambini si può iniziare a raccontarglielo in età prescolare, per altri, magari più compromessi sul piano cognitivo, si può aspettare l'età scolare.
È estremamente difficile per un genitore raccontare al proprio bimbo che è disabile, alcuni genitori preferiscono non parlarne con il proprio figlio. 
Tutto ciò di cui non si può parlare in famiglia, genera molta ansia e angoscia. Raccontare al proprio figlio quello che ha, lo aiuta a sentirsi più accettato e gli si offre la possibilità di pensare che quello di cui è affetto non è qualcosa di mostruoso, che fa paura.
Non c'è un momento o un luogo giusto per poterne parlare; consigliamo ai genitori di farlo quando emotivamente si sentono pronti, quando sentono che il loro bimbo inizia ad accorgersi della propria diversità oppure a fare delle domande. 
Non esistono neanche parole più corrette di altre; quella che proponiamo qui di seguito è una traccia.. ogni genitore a seconda delle proprie caratteristiche e del proprio bimbo troverà il suo modo di narrare.
Proponiamo questa storiella che andrà modificata a seconda dell'età del bambino.

C'era una volta mamma e papà tartaruga che vivevano in una bella casetta con la loro piccola tartaruga Marta. Mamma e papà volevano anche un altro piccolino e così dopo nove mesi nacque la piccola tartaruga Cristina. Cristina nacque con due gusci, uno sopra l'altro e amava giocare con la propria sorellina e farsi fare le coccole da mamma e papà. Il doppio guscio rallenta un po' la tartaruga Cristina che è un po' più lenta rispetto alle altre tartarughe ed alcune cose non riesce a farle da sola... il guscio la appesantisce un po'. Nonostante il doppio guscio che dà un po' fastidio, Cristina gioca e si diverte con le altre tartarughe e quando ha bisogno di aiuto, sa che può contare sulla sua famiglia.

Il Gruppo LabirinTO è composto dalla Dott.ssa Elena Garritano, psicologa, dalla Dott.ssa Daniela Meschieri, psicologa e psicoterapeuta, e dalla Dott.ssa Cristina Nota, psicologa.

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