venerdì 18 marzo 2016

Basta compiti!

Ne avevamo già parlato qualche tempo fa con l’articolo Mamma… i compiti!, il tema è molto sentito e torna alla ribalta con argomentazioni piuttosto interessanti.
Basta compiti! ...chi ha un figlio in età scolare ha urlato o sentito urlare questa frase almeno una volta tra le mura di casa. 
I compiti a casa sono dunque solo una questione famigliare? C'è chi la pensa diversamente.

Lui è un Dirigente scolastico, si chiama Maurizio Parodi e sostiene, senza troppi giri di parole, l'assoluta nocività dei compiti a casa.
Parodi ha scritto dei libri sull'argomento ("Basta compiti!" del 2012 e "I compiti fanno male" del 2015) e un manifesto, ha creato un sito e poi un gruppo pubblico Facebook, con oltre 6.500 iscritti, che raccoglie gli sfoghi e le richieste di consigli di genitori disperati... ma non si è fermato lì, ha pubblicato online una petizione per abolire i compiti nella scuola dell'obbligo.
Una petizione che ha superato, ad oggi, le 13.000 firme ovvero T R E D I C I M I LA genitori che non ne possono più e che costituiscono una cifra impressionante sulla quale sarebbe il caso di soffermarsi a riflettere.
...ma quali sono le motivazioni del movimento Basta compiti! promosso da Parodi? Secondo il manifesto i compiti a casa sono:
  1. INUTILI: le nozioni ingurgitate attraverso lo studio domestico per essere rigettate a comando  (interrogazioni, verifiche...) hanno durata brevissima, non "insegnano", non lasciano il "segno". Dopo pochi mesi restano solo labili tracce della faticosa applicazione.
  2. DANNOSI: procurano disagi e sofferenze soprattutto agli studenti già in difficoltà, suscitando odio per la scuola e repulsione per la cultura, oltre alla certezza, per molti studenti “diversamente dotati”, della propria «naturale» inabilità allo studio.
  3. DISCRIMINANTI: avvantaggiano gli studenti avvantaggiati, quelli che hanno genitori premurosi e istruiti, e penalizzano chi vive in ambienti deprivati, aggravando, anziché “compensare”, l'ingiustizia già sofferta.
  4. PREVARICANTI: ledono il “diritto al riposo e allo svago” (sancito dall’articolo 24 della Dichiarazione dei diritti dell’uomo) riconosciuto a tutti i lavoratori, e quello scolastico è un lavoro oneroso e spesso alienante. Si danno anche nelle classi a tempo pieno, dopo 8 ore di scuola, persino nei week end e “per le vacanze”.
  5. IMPROPRI: costringono i genitori a sostituire i docenti, senza averne le competenze professionali, nel compito più importante, quello di insegnare a imparare (spesso devono sostituire anche i figli, facendo loro i compiti a casa).
  6. LIMITANTI: lo svolgimento di fondamentali attività formative che la scuola non offre, musica, sport..., oltre gli orari delle lezioni, che richiedono tempo, energie, impegno, esercizio, sono limitate o impedite dai compiti a casa.
  7. STRESSANTI: molta parte dei conflitti, dei litigi (le urla, i pianti, le punizioni...) che avvengono tra genitori e figli riguardano lo svolgimento, meglio il tardivo o il mancato svolgimento dei compiti. Quando sarebbe invece essenziale disporre di tempo libero da trascorrere insieme, serenamente.
  8. MALSANI: portare ogni giorno zaini pesantissimi, colmi di quadernoni e libri di testo, è nocivo per la salute, per l'integrità fisica soprattutto dei più piccoli, come dimostrato da numerose ricerche mediche.
Infine, il manifesto ricorda che la Carta internazionale dei diritti dell’infanzia all'articolo 31 cita: “Gli Stati membri riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età…
Qualche giorno fa, con tutte le sue 13.000 firme, Parodi ha scritto al Ministro della Pubblica Istruzione perché T R E D I C I M I LA genitori non possono essere ignorati ma non ha ricevuto ancora nessuna risposta. Nonostante questo, la sua battaglia va avanti e, con forza e determinazione, continua a fornire ai genitori che a lui si rivolgono strumenti, conforto e confronto. Sul suo sito e anche sulla pagina Facebook è possibile trovare una raccolta dei documenti di riferimento della campagna, come la lettera da scrivere nel caso vogliate fare obiezione e il documento per segnalare la vostra posizione al Dirigente scolastico oppure al pediatra.  
...e lo sapevate che esiste una Circolare Ministeriale, la numero 177 del 14 maggio 1969, con oggetto "Riposo festivo degli alunni. Compiti scolastici da svolgere a casa" nella quale si raccomanda ai docenti di non assegnare compiti nei giorni festivi per salvaguardare il diritto dei bambini e delle loro famiglie al riposo, allo svolgimento dello sport, delle attività ricreative e allo svago?
Se volete un confronto con Parodi oppure con tutti gli altri genitori "in sbattimento" accedete al gruppo Basta Compiti! e se condividete le motivazioni del movimento, firmate la petizione cliccando qui.

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