mercoledì 16 marzo 2016

Mi dispiace, non c'è battito

Ci sono frasi che non vorremmo mai sentire, eppure accade.
Nel 2015, in Italia, circa 1600 bambini (quattro ogni giorno) sono morti prima di nascere. Quattro famiglie (una ogni 350 in attesa) hanno affrontato, ogni giorno, l’evento tragico e inaspettato della morte in utero, insieme ad altre 7200 famiglie nel mondo (The Lancet – 2016).
Nonostante questo, ancora oggi, non c'è una reale consapevolezza del lutto in gravidanza o dopo il parto e spesso manca del tutto un supporto a questi genitori "orfani" ed alle loro famiglie. Se ci pensate nella nostra lingua non esiste una parola per definire dei genitori "orfani" di un figlio.
Eppure accade, ogni giorno.
Cosa si può e si deve fare?
Esistono associazioni che intervengono per colmare quel vuoto di assistenza e di dolore. Una di queste Associazioni è CiaoLapo Onlus. CiaoLapo nasce nel 2006 dall'esperienza di due genitori, dalla frase "Mi dispiace, non c'è battito" e da tutto il dolore che ne è seguito. CiaoLapo offre ai genitori in lutto un aiuto integrato (medico, psicologico e pratico) e supporto psicologico qualificato.
Ci sono degli aspetti estremamente delicati che devono essere considerati e trattati con sensibilità. Tra questi, per esempio:
  • decidere come partorire il proprio figlio e chi avere vicino quando accadrà
  •  ricevere le adeguate informazioni circa la diagnosi che ha condotto alla morte
  • avere la possibilità di scegliere una stanza di degenza lontana dalle altre puerpere
  • poter scegliere se ricevere l'analgesia epidurale durante il parto e dove iniziare e svolgere il travaglio
e, dopo il parto:
  • prendersi il tempo per conoscere e salutare il proprio bambino anche in compagnia della famiglia, dei parenti e degli amici
  • raccogliere e conservare dei ricordi e fare, se lo si desidera, delle foto
  • lavare e vestire o avvolgere il proprio bambino
  • scegliere se e come organizzare la cerimonia di commiato e la sepoltura
Ancora, la normativa, in Italia, impone l’autopsia su tutti i bambini morti in utero (Decreto del 9 luglio 1999) con lo scopo di ricercare la presenza di malformazioni o di alcune malattie genetiche. È importante sapere che il corpo del bambino viene sempre rispettato e trattato con cura da tutto il personale ma è lecito chiedere e informarsi anche su questi aspetti.  La legge italiana prevede la sepoltura dei bambini nati morti entro le 27 settimane più sei giorni e quelle dei bambini nati vivi e nati morti dalla 28 settimana in poi con indicazioni precise purché i genitori ne facciano richiesta con un apposito modulo.
E infine, due genitori in lutto torneranno nella loro casa a braccia vuote, spesso in assenza di sostegno emotivo, pratico e sociale. Per questo c'è CiaoLapo, per loro e per tutti noi a cui potrebbe accadere di essere chiamati accanto a dei genitori in lutto. Oggi abbiamo la possibilità di acquisire la consapevolezza e la sensibilità necessarie alla comprensione del loro dolore.

Doula Silvia (doulasilvia@gmail.com)

1 commento:

  1. Grazie alla doula Silvia per aver affrontato in questo articolo un argomento molto difficile

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