(articolo scritto da Giulio Santuz in
collaborazione con la Dott.ssa Adriana Ciuffreda, dermatologa)
In qualsiasi ambiente domestico, nascosti molte volte da confezioni
rassicuranti, si annidano diverse categorie di prodotti potenzialmente
irritanti: detersivi per superfici o stoviglie, detersivi da bucato a mano o in
lavatrice, lucidi da scarpe, detergenti per mobili e molti altri prodotti
similari.
Questi prodotti possono contenere percentuali pericolosamente alte di
metalli pesanti, come concentrazioni eccessive di sostanze acide o alcaline,
che nel tempo possono causare fastidiose reazioni irritative, soprattutto alle
casalinghe o alle persone impegnate nei lavori domestici.
A conferma di tutto ciò, in uno studio condotto dal Gruppo Italiano di
Ricerca sulle Dermatiti da Contatto e Ambientali (GIRDCA) della Società
Italiana di Dermatologia e Venereologia (SIDEV), su circa 43.000 soggetti
affetti da dermatite, la categoria professionale delle casalinghe è risultata
la più colpita, seguita da artigiani e lavoratori del settore edile,
metalmeccanici, parrucchieri e personale sanitario.
Nella maggior parte dei casi l’irritazione, o la reazione allergica, causata
da un agente chimico, è capace di indurre un danno cellulare della pelle.
Per quanto riguarda la detergenza, va inoltre considerato che nei
detersivi comuni esistono degli agenti chimici che difficilmente vengono
eliminati nella fase del risciacquo. Questi residui chimici vengono,
infatti, assorbiti dagli indumenti lavati, nonostante il risciacquo, per poi
sprigionarsi a contatto con la pelle, soprattutto in situazioni di sudorazione.
Il sudore innesca, infatti, una reazione chimica che, in un processo a catena,
fa sì che gli irritanti residui chimici, e i metalli pesanti in essi contenuti,
rimangano a contatto per ore con la pelle determinando una spiacevole sensazione
di prurito e, in molti casi, vere e proprie dermatiti allergiche da contatto.
“L’effetto nocivo di molti detersivi comunemente in commercio”, spiega
la Dott.ssa Adriana Ciuffreda, dermatologa milanese, specializzata in
dermatologia pediatrica, “si manifesta primariamente a danno di quella che
può essere considerata la barriera della nostra pelle: il film idrolipidico.
Quando non è più ben impermeabilizzata e adeguatamente protetta dal suo ‘scudo’
naturale, la pelle diventa più facilmente bersaglio degli agenti patogeni, tra
i quali i metalli pesanti (come nickel, cobalto e cromo) contenuti proprio nei
detersivi e in molti detergenti per la casa. In alcuni soggetti predisposti,
quali ad esempio i ‘wet workers’, ossia coloro che svolgono la maggior parte
dei lavori in condizioni di umidità, questa alterazione può provocare una
dermatite da contatto, patologia che si manifesta nella maggior parte dei casi
con rossore, desquamazione, prurito, micro vescicole ed erosioni. In ogni caso
è consigliabile, non trascurando di avviare accertamenti più approfonditi,
valutare con attenzione i prodotti che si utilizzano, facendosi, se possibile,
consigliare da un dermatologo.”
Per iniziare, quindi, è importante usare
detersivi ipoallergenici sicuri. Per questo motivo, un’azienda di Genova ha messo a punto una linea di detersivi, USE Ipoallergenici, formulati per detergere nel completo rispetto
della pelle e della salute. La scelta di materie prime diverse da quelle
normalmente impiegate dai grandi marchi, ha, infatti, permesso all’azienda di
ottenere un formulato finale certificato con Pach Test dall’Institute of Skin
and Product Evaluation (I.S.P.E.), come nickel tested e ipoallergenico.
Consapevole, inoltre, dei tantissimi casi di avvelenamento per ingestione
incauta, soprattutto da parte dei bambini, l’azienda ha da qualche hanno
inserito nei prodotti una sostanza amarissima, priva di ingredienti nocivi, ma
così sgradevole al gusto da rendere praticamente impossibile un’ingestione
accidentale dei prodotti. Per questi motivi gli USE Ipoallergenici sono ormai
indicati da molti dermatologi come prodotti sicuri per la detergenza domestica,
da ogni punto di vista.
La linea comprende detersivi per il bucato a mano e in lavatrice,
ammorbidenti, detersivi per piatti a mano e persino un detergente nutriente per
i mobili e per il legno in genere.
Anche il Ministero della Salute lancia
l’allarme: “60.000 richieste di
assistenza all’anno”.
Il Ministero della Salute nel giugno 2002 ha istituito l’Osservatorio
Epidemiologico Nazionale per la Salute e la Sicurezza negli Ambienti di Vita,
che ha tra i vari compiti quello di valutare l’impatto chimico e l’effetto
clinico sulle famiglie, delle sostanze contenute nei detersivi, grazie ad
un’attiva collaborazione con le principali istituzioni interessate al problema,
tra le quali: A.N.P.A. (Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente),
ISS-IA (Istituto Superiore di Sanità – laboratorio di Igiene e Ambiente),
Ministero Ambiente ARPA, Federchimica-ASSOCASA, C.I.D. (Comitato Italiano
Derivati Tensioattivi).
In Italia negli ultimi anni, ci sono state circa 60.000 richieste di
consulenza sanitaria per avvelenamenti e reazioni allergiche dovute a contatti
per via cutanea e ingestioni.
Ovviamente, in caso d’ingestioni incaute o improvvise reazioni
allergiche cutanee, come bolle o lesioni eczematose, il consiglio è di prendere
contatto con il Centro Anti Veleni dell’Ospedale Niguarda di Milano (al numero
di tel. 02 66101029), attivo tutti i giorni dell’anno a qualsiasi ora ed in
grado di fornire i contatti di tutti gli altri CAV presenti nelle maggiori
città italiane.
Chi desiderasse ricevere un consulto gratuito, in merito a qualsiasi
reazione allergica o irritativa della pelle, può scrivere alla Dott.ssa
Ciuffreda entrando nel sito Saper Vivere Meglio, alla sezione “Pelle: l’esperto risponde”.
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