giovedì 28 aprile 2016

Passato prossimo: dove la vita si incontra

Succede a Seattle (Washington), sulla costa ovest degli Stati Uniti.
C’è una casa di riposo con tanti anziani e fin qui niente di nuovo, c’è anche un nido e una scuola dell’infanzia, come da noi e come in molti altri luoghi.
La domanda che si sono fatti qui è: cosa possono offrirsi l’un l’altro, delle persone molto giovani e delle persone molto vecchie, se ne hanno la possibilità?

La vita signori, la vita.

Present Perfect
Si chiama Intergenerational Learning Center, letteralmente Centro di Formazione Intergenerazionale. Un nome che contiene una promessa: formazione, per persone molto giovani ma anche per persone molto vecchie, si impara qui, si impara insieme e si impara moltissimo.
Le due comunità convivono nello stesso campus e si incontrano in momenti definiti ma anche quando semplicemente lo desiderano. Luoghi e spazi sono pensati per accogliere persone molto giovani e persone molte vecchie, insieme. Ci sono giochi, arredi, strutture a loro misura. Sono previste attività ricreative, laboratori, pranzi e merende, insieme.

Ricapitolando, cosa si danno reciprocamente persone molto giovani e persone molto vecchie? Gioia, sorrisi, gioco, esperienza, conversazioni brevi e semplici, affetto, opportunità.

I bambini sperimentano la varietà dei modelli di riferimento, dei compagni di gioco disponibili, entrano in contatto con la diversità e la disabilità, crescono con una visione consapevole della vecchiaia, imparano a relazionarsi ponendo attenzione alle necessità e ai limiti dell’altro.
Gli ospiti anziani riacquistano valore e uno scopo, diventano dei modelli di riferimento, si rimettono in gioco con senso dell’umorismo e rinnovato vigore.

Laddove il virtuosismo è possibile la comunità tutta ne esce migliorata e arricchita

Questa esperienza ce lo dimostra e ce lo dimostra il breve documentario che vi invito a guardare col fazzoletto a portata di mano: PRESENT PERFECT VIDEO. Il video è in inglese ma non è necessario sapere la lingua per comprendere quello che le immagini trasmettono. Guardatelo. 

"There is only one time to be happy and that time is NOW" 
"C'è solo un momento per essere felici e quel momento è ora"

A Gallipoli un B&B a qualche minuto dal mare

Da una mamma in cerca di consigli per le sue vacanze al mare con bambini, nasce questa segnalazione da parte di un'altra mamma.
La struttura consigliata è il Bed and Breakfast Corbezzoli e Callistemon, sito a Marina di Mancaversa, vicino a Gallipoli, lungo la costa occidentale del Salento.
La titolare è Stella Dalto, di professione avvocato, che si è trapiantata nel Salento, dopo essersi innamorata perdutamente di questo splendido posto. Attualmente, Stella mette le sue competenze a disposizione non solo degli ospiti del suo B&B ma anche di amici e vicini di casa che come lei affittano i propri appartamenti o ville.
Di natura altruista, Stella è sempre disponibile non solo con i suoi clienti ma con tutti coloro che entrano in contatto con lei. Dare consigli e spiegazioni è una sua peculiarità.
Il B&B Corbezzoli e Callistemon rispecchia le caratteristiche della sua proprietaria: accogliente, tranquillo e dotato di ogni comfort, è arredato con gusto e originalità. Ideale per ospitare famiglie con bambini, si trova a pochi minuti a piedi dal mare di Gallipoli ed a qualche centinaia di metri dalle più belle spiaggie del Salento. Il più grande desiderio di Stella è fare in modo che tutti i suoi ospiti, compresi i bambini, si sentano come a casa propria.

mercoledì 27 aprile 2016

Pannolinoteca e fascioteca

Venerdì 6 maggio alle ore 16:00 a Genova presso la sede delle Tagesmutter Arcobaleno, avrà luogo l'inaugurazione della pannolinoteca e fascioteca.
Da passioni comuni nasce l'idea di uno spazio unico gratuito in cui i genitori potranno trovare tante informazioni e orientarsi meglio nella scelte future.
Marta Kuznetsova e Martina Basso metteranno in campo le loro conoscenze sui pannolini lavabili, per chiarire ogni dubbio e metteranno a disposizione alcuni kit di prova, grazie anche al contributo di Gagolini
Ilaria Ottati, consulente certificata del portare, sarà a disposizione delle mamme e dei papà per aiutarli a visionare e provare gratuitamente diversi tipi di supporti ergonomici.
Il tutto si svolgerà nello spazio genovese delle Tagesmutter, in cui i bimbi potranno trovare un area giochi dedicata e fare merenda insieme.

Per maggiori informazioni sul servizio pannolinoteca, contattare Martina al numero 3495281705 oppure Marta al numero 3460977667.
Per maggiori informazioni sul servizio fascioteca, contattare Ilaria al numero 3397348441.

Martina, Marta e Ilaria vi aspettano numerose!

lunedì 25 aprile 2016

Promozione Consulente del lavoro

È lunedì, giorno in cui la pagina delle Convenzioni con E-baby si arricchisce di nuove promozioni.
Oggi, è il turno dell'attività di Monica Di Gennaro, che gestisce un Centro di Elaborazione Dati e si occupa di lavoro ed assimilati. I suoi campi di applicazione riguardano, in particolare, l’amministrazione del personale e tutto ciò che ruota attorno al mondo del lavoro, compresi conteggi su buste paga e gestione degli aspetti economici e previdenziali che scaturiscono da un rapporto di lavoro.
Monica esegue il suo lavoro con grande passione e crede fermamente che sia importante affrontare i cambiamenti frenetici che riguardano il lavoro con consapevolezza e conoscenza.
La sede dell'attività è in Salita delle Fieschine 3R a Genova.
Per le mamme lettrici del blog E-baby, Monica offre una prima consulenza gratuita ed uno sconto del 10% sulle successive.
La convenzione è valida fino al 31 Dicembre 2016.
Se vuoi usufruire di questa convenzione, invia un'email a ebabygenova@gmail.com, indicando il tuo nome, cognome, gruppo Facebook in cui sei iscritta e il nome della professionista in questione (Monica Di Gennaro). Con un'email di risposta ti sarà inviato un buono da presentare al professionista/specialista/attività commerciale indicato sul buono.

Per conoscere le altre convenzioni attive, consulta la pagina delle Convenzioni con E-baby.

venerdì 22 aprile 2016

Facciamo il punto...

Ogni tanto vale la pena fermarsi e fare il punto della situazione. Per questo motivo, questo post parla solo ed esclusivamente di E-baby...
...di come è cambiato il gruppo delle Admins, ...di come sono stati modificati i gruppi della rete E-baby, ...e di come è cresciuto il blog.
Partiamo dalle Admins, le lettrici di vecchia data ricorderanno i post Chi c'è dietro E-baby?,  Chi c'è dietro E-baby? ...2° parteChi c'è dietro E-baby? ...3° parteChi c'è dietro E-baby? ...ultima parte, in cui ognuna delle 24 Admins "storiche" si descriveva e parlava di cosa l'avesse spinta ad entrare a far parte della famiglia E-baby.
Il team iniziale si è poi modificato con nuovi ingressi e con qualche uscita, per raggiungere già da diversi mesi una configurazione "abbastanza" stabile. Le nuove Admins? Ecco, una loro descrizione...
Giulia Ferrara, admin di E-baby Genova, è insegnante di sostegno e di storia e filosofia. È mamma di due bimbi meravigliosi. Si è innamorata di E-baby fin dai primi giorni dopo l'iscrizione, non tanto per le compravendite ma per l'emozione che ha provato da subito: "Quella di fare parte di una grande famiglia".
Monica Gorini, Nica per gli amici di vecchia data, admin del gruppo E-baby Torino. Mamma di Serena, classe 2011. Amante degli animali da cui è circondati: 2 gatti di 10 anni, Dookie e Duchessa, un rottweiller di 1 anno, Vito, e una pittbull di circa 2 anni, di nome Nina. Professione impiegata in un centro medico. Passione: la pallavolo che dopo una fin troppo lunga pausa sta per riniziare a praticare. Dice di E-baby: "Sono stata trascinata in questa avventura dalla mia compagna di Liceo, Sara".
Vanessa Mazzei, admin del gruppo E-baby Sanremo e la Soffitta di E-baby Sanremo, è mamma a tempo pieno di Mia, 21 mesi. Fin da subito ha amato l'idea di E-baby perché "Aiuta a liberarsi un po' casa, a risparmiare comprando cose carine, e a fare sempre nuove amicizie".
Giovanna Monni, admin dei gruppi E-baby Genova e La Soffitta diE-baby Genova.
Laurea in Economia e Commercio che utilizza per fare quadrare il bilancio familiare e non più quello delle grandi aziende! Attualmente, è mamma a tempo pieno di una splendida coppia di bambini di quattro e otto anni. Ama viaggiare. Di E-baby apprezza la variegata umanità e il supporto che offre alle famiglie.
Sara Romanò, admin del gruppo E-baby di Torino, è la mamma di una bimba di due anni e ricercatrice universitaria in sociologia. Da quando si è sposata è tornata a vivere stabilmente a Torino e sin da quando aspettava la sua bimba ha cercato piattaforme e/o blog simili a quelli visti in altri paesi nord-europei dove mamme e papà offrono oggetti per l'infanzia e al tempo stesso condividono, informazioni, esperienze, consigli. In questa ricerca è arrivata a conoscere E-baby, segnalatole dalla zia che vive a Genova. La ricerca di un'altra mamma che volesse dar avvio al gruppo di Torino le ha anche offerto una bella occasione per ricontattare una cara compagna del liceo, Monica, che ha immediatamente dato un contributo essenziale per far crescere in poco tempo il numero degli utenti.
Angela Tamagnini, admin del gruppo E-baby Milano, mamma “over 40” di una bimba di 5 anni, Bianca. Lavora a tempo pieno come bancaria e ha una grande passione per lo sport, in particolare corsa e triathlon, che pratica a livello agonistico, anche perché le danno le energie necessarie per stare dietro alla sua bimba iperattiva. Il suo sogno nel cassetto è fare un ironman prima dei 50 anni. Per lei E-baby è "un modo geniale per dare nuova vita alle cose che non usiamo più e una grande opportunità di risparmio".
...e i Gruppi Facebook? ...due sono stati chiusi (E-baby Pesaro e E-baby Pescara), il gruppo Bags and Shoes by E-baby è stato trasformato in la Soffitta di E-baby Sanremo, sono nati i gruppi E-baby Torino e E-baby Alba, e tutti gli altri continuano a crescere giorno dopo giorno ...E-baby Genova conta da solo oltre 9.000 iscritti!
E per finire il blog ...tre Admins sono entrate a far parte del team che redige e gestisci gli articoli e le pagine del blog:
1. Giovanna, grazie alla quale sono nate tre nuove sezioni dedicate ai bambini, alle mamme e alle famiglie, Le ricette e i consigli del nutrizionista, la Bacheca Annunci immobiliari  Il Pediatra risponde... Tra i tanti meriti, è a Giovanna che si deve la realizzazione e il successo dello Swap Party 2015 e dello Swap Party 2016.
2. Sara, portavoce dell'attuale lotta dei ricercatori universitari e impegnata nella ricerca di metodi naturali e "ricette" semplici per la crescita dei bambini.
3. Silvia, alias Doula Silvia, autrice dei posts più amati delle lettrici del blog, in cui ha affrontato diverse tematiche come i compiti, il metodo Montessori, le malattie rare, il supporto necessario in caso di eventi tragici, la maternità tormentata, la figura poco conosciuta della Doula.

Nuove idee frullano nella nostra testa... ma oltre a queste ci piacerebbe conoscere anche le vostre, ...cosa vi aspettate dal blog E-baby? ...quali sono gli argomenti che vi piacerebbe affrontare per confrontarsi e scambiare opinioni, esperienze e punti di vista? ...scriveteli nei commenti sotto oppure inviate un'email a ebabygenova@gmail.com.

giovedì 21 aprile 2016

Il metodo Montessori: la rivoluzione del rispetto e della libertà

Si parla moltissimo del metodo Montessori e del suo approccio pedagogico che pone il bambino al centro come creatore del proprio apprendimento. Ma come funziona? Incontriamo oggi Roberta Olgiati, mamma, coordinatrice didattica ed educatrice dell’asilo nido Montessori La Magnolia, a Milano.
A Roberta abbiamo posto alcune domande per capire meglio il metodo e la sua applicazione.

1. In cosa consiste il metodo Montessori? 
È un approccio d’amore basato sul reciproco rispetto ed ascolto tra adulto e bambino. Si fonda sull’indipendenza, sulla libertà di scelta del proprio percorso educativo e sul rispetto per il naturale sviluppo psicofisico e sociale del bambino, imparando a rispettare gli altri e l’ambiente diventando responsabili di se stessi.
Gli elementi principali sono:
  • l’ambiente: “a misura di bambino”, sia in senso fisico che per lo sviluppo cognitivo; deve essere curato, attraente e funzionale al far da sé. L’ambiente è promotore di crescita.
  • il materiale: è posto in zone precise e ben definite, in armadi aperti e ben visibili al bambino. Il materiale aiuterà il bambino, attraverso la sua sperimentazione diretta a costruirsi la capacità dell’attenzione, della concentrazione e delle proprie competenze. 
  • l’adulto: è una figura di riferimento, una guida che ha il compito di mettere in relazione il bambino con l’ambiente per lui creato, attraverso il suo esempio e il suo essere passivo nell'azione educativa. Non giudica, attende, osserva profondamente ed interviene solo se c’è un reale bisogno di aiuto. Esempio: per presentare un nuova attività o per contenere o quando si osserva un mancato rispetto verso l’altro (bambino o ambiente). Il suo intervento è calmo, non loda e non biasima, questi comportamenti diventano innecessari. 
  • l’osservazione: è la capacità fondamentale con cui l’adulto si deve avvicinare al bambino. Solo attraverso essa potrà cogliere tutte le sfumature della crescita e della personalità del bambino. L’osservazione insieme alla capacità di sospendere il giudizio, alla pazienza, all'umiltà e all'esercizio sono le condizioni base per organizzare un ambiente idoneo al bambino e pongono l’adulto in autoanalisi, cogliendo quando è il momento di intervenire e quando è il momento di farsi da parte. L’adulto deve ricordare che il bambino è un ottimo osservatore, è un ottimo scienziato, che è l’amore in purezza. Ed è per questo che dare tempo e fiducia al bambino diventa un atto d’amore e di responsabilità enorme. 
Da qui si possono comprendere i due motti del metodo Montessori:
“Il bambino è padre dell’Uomo” e “Aiutami a fare da solo” 

2. Perché scegliere una scuola Montessori? 
Perché in una scuola montessoriana il bambino non solo riceve gli insegnamenti da parte della maestra, ma ha modo di vivere e approfondire attraverso una reale esperienza diretta con il mondo, avendo così la possibilità di costruirsi il suo percorso di crescita rispettando il suo essere e la sua personalità.
Perché è il bambino il reale attore della propria vita, è lui che sceglie il lavoro, che lo sperimenta secondo il suo metro di tempo, che vive la costruzione delle sue competenze e capacità.
Perché il bambino trova nell'adulto non una figura autoritaria, onnipotente e piena di preconcetti o pregiudizi, ma una guida, un esempio che mostra capacità di ascolto, di empatia, che sa soffermarsi ed attendere. Ma trova anche un adulto sicuro, un riferimento, pronto ad aiutarlo in caso di necessità.
Perché il bambino trova un ambiente a sua misura, con la giusta quantità di materiale per affrontare senza paure o frustrazioni le novità. Un ambiente in cui potrà essere lui stesso il padrone, amandolo, rispettandolo e curandolo.
Perché il bambino può fare esperienza di socializzazione partendo da una profonda conoscenza di sé, delle cose che gli piacciono e che non gli piacciono, quando sarà pronto sarà lui stesso che si avvicinerà ai coetanei e potrà giocare in modo cooperativo e collaborativo. Imparando quanto sia importante rispettare gli altri e quanto sia importante essere considerate persone uniche e speciali.
Perché potrà crescere nell'indipendenza ed autonomia, diventando grande attraverso tutte le attività di cura verso di sé come vestirsi, svestirsi, lavarsi le mani, mangiare, usare il gabinetto, allacciarsi il giubbotto o le scarpe… Tutte attività di grande interesse che vedono sperimentate con gioia e molta curiosità.
Perché, in una scuola a metodo Montessori non avviene un’omologazione del gruppo di bambini, tutti fanno la stessa cosa nello stesso momento, esempio “alle 10.00 tutti facciamo la pittura o il collage o la pasta di sale”. In questo tipo di clima in cui è richiesta un’uguaglianza, quasi un piattume, è il bambino che deve fare uno sforzo enorme per adattarsi al mondo (che già deve fare per sua natura), deve attendere che sia la maestra a dargli il gioco perché magari è messo in un armadio chiuso, deve condividere anche quando non ne è ancora in grado e deve giocare con strumenti che magari a lui non piacciono o non è ancora in grado di usare o comprenderne lo scopo. Per me questo è un clima di costrizione dove il bambino sperimenta solo frustrazione, senso di inadeguatezza e tristezza, che poi facilmente, per difesa, può trasformare in atteggiamenti aggressivi o apatici. In una scuola a metodo Montessori le attività partono dalla scelta del bambino, quindi ogni bambino in contemporanea sarà concentrato su un “suo” lavoro, esempio uno sta svolgendo l’incollo, l’altro il ritaglio, l’altro sta lavorando con il travaso, l’altro ancora sta lavorando con lo spremiagrumi o lavando il bambolotto, due bambini stanno guardando un libro, due stanno facendo una costruzione insieme e un bimbo sta riposando accoccolato su un cuscino. La maestra è in sezione, presente, osserva e interviene solo se necessario, dando ad ogni bambino la giusta attenzione, creando un rapporto di uno a uno all'interno di un gruppo di bambini. Il clima che si respira è quello di calma e tranquillità, in cui il bambino può concentrarsi, può pensare, può ragionare e gioire di quello che sta scoprendo. Può muoversi nelle stanze, perché le porte sono aperte, può prendere un gioco perché è posto in un armadio aperto, può vivere la sua casa. In questo clima è l’ambiente che segue e si adatta ai bambini che stanno crescendo, diventando un supporto concreto al “diventare grande”, al “fare da solo”.
Crescere in una scuola in cui si respira la libertà, si crede nell'espressione di sé, che ha fiducia nel bambino vuol dire crescere bambini sereni. 

3. Cosa fa un educatore Montessoriano? 
A primo impatto, leggendo questa domanda, risponderei NIENTE, nel senso più tradizionale del lavoro di educatore.
Il maestro Montessori ha uno scopo: “Ormai i bambini lavorano (giocano diremmo oggi), come se io non esistessi” [M. Montessori].
È proprio questa la chiave, l’educatore punta all'indipendenza del bambino, alla sua centralità.
Per far ciò il maestro lavora molto dietro le quinte, noi diciamo “prepara la scenografia”, cioè prepara l’ambiente e i materiali, comprendendo quali mettere, quanti e dove, allo scopo che sia il bambino a sperimentare facendo da sé. La scelta dei materiali non è casuale ma segue il metodo scientifico, il maestro osserva, conosce il bambino, comprende le sue esigenze, e pone i giusti strumenti nell'ambiente, riosserva, valuta e quando è necessario modifica.
Così procedendo il bambino trova sempre un ambiente a sua misura che lo accompagna durante la sua crescita. Il bambino potrà essere lo scienziato nel suo laboratorio.
Quindi il maestro nel metodo Montessori sembra che non faccia niente, ma in realtà fa molto, osserva, costruisce, rispetta, aspetta, si avvicina al bambino in punta dei piedi, come fa un servitore verso il suo padrone, da non confondere con un rapporto di schiavitù e onnipotenza.
L’insegnante oltre che guardiana e custode dell’ambiente, deve essere come la fiamma il cui calore attiva, vivifica e invita. Questo perché l’altro compito importante è di aiutare il bambino ad avvicinarsi al mondo e a conoscerlo, scoprendone la sua bellezza. Giocando con il bambino, mostrando l’attività, standogli anche solo accanto, senza interferire, l’insegnante diventerà servitore dello spirito. L’azione dell’adulto, esso sia educatore o genitore, sarà quello di aiutare il bambino ad agire, volere e pensare da sé.
Crescere bambini autonomi e consapevoli del loro valore ci permetterà di sperare in un futuro migliore non solo per loro, ma per tutti, in un’ottica di grande comunità di mutuo aiuto che dovrebbe essere l’umanità.

4. Perché ci sono poche realtà Montessori pubbliche? 
Perché non tutti hanno ancora scoperto il vero bambino, da una parte e dall’altra bisogna considerare la storia. Mussolini in un primo momento aveva scelto il metodo Montessori per alfabetizzare i cittadini Italiani, privilegiando lei al posto del metodo fondato dalle Sorelle Agazzi, ma quando le scelte politiche fecero avvicinare l’Italia a Hitler rafforzando ancor di più i principi di tirannia, lo scontro fu inevitabile. Educare alla libertà non era più possibile, le scuole montessoriane che erano sorte, le scuole professionali di educatori, furono chiuse e i testi furono bruciati. Maria Montessori fu costretta a scappare, andando in Spagna, in India, il figlio si trasferì in America, e questo ci fa comprendere come sia maggiormente diffuso all’estero, dove fu anche possibile grazie a culture più innovative o vicine all’anima. Il lavoro verso i bambini non fu mai abbandonato da Maria e anche al suo rientro, anche se non più giovane, in Italia riprese, ma ovviamente si scontrò con una cultura conservatrice in cui anche la Chiesa Cattolica aveva ripreso il potere sulle scuole. Negli ultimi 10 anni, e soprattutto negli ultimi 5, il Metodo Montessori sta avendo una nuova ripresa, osservo molta più consapevolezza nei genitori che si fanno portavoce di un “nuovo” modo di vedere il bambino, che raccolgono firme, che incontrano i direttori delle scuole pubbliche portando avanti il loro credo. Anche l’Opera Nazionale Montessori, sta promuovendo di più la formazione delle educatrici, nascono associazioni attive, che con il loro operato attraverso convegni, seminari, serate diffondono il Metodo, o meglio la nuova visione nella scoperta del bambino. E su questa scia anche noi, nel nostro piccolo, diffondiamo il metodo, attraverso la collaborazione con le università, con il progetto di sostegno alla genitorialità, con l’accoglienza all’intera famiglia e con i progetti in esterno in cui lavoriamo direttamente nelle famiglie.

5. È possibile applicare il metodo Montessori a casa? Come? 
Certo, Maria Montessori diceva “l’educazione deve iniziare dalla nascita, anzi ancor prima, attraverso la preparazione ad accogliere il proprio figlio”. Ciò si tramuta in pratica, durante la dolce attesa, attraverso gli esami di che una madre può fare per conoscere l’andamento della gravidanza, i corsi pre-parto, attraverso la scelta del parto, attraverso letture sul mondo dei bambini, partecipando ad incontri es. svezzamento, allattamento, iniziando ad organizzare la cameretta e acquistando l’occorrente come culla, fascia, i primi vestitini… scegliendo il nome e chiacchierando con parenti o amici sulle proprie idee riguardanti routine quotidiane, dubbi e paure. Secondo step, preparandosi ad accogliere il proprio bambino nei giorni successivi alla nascita, ambientandosi ai nuovi ritmi, dandosi del tempo per conoscere la piccola creatura, rimettendosi in gioco scoprendo il nostro ruolo genitoriale e che cosa esso comporta in concreto. Ci si rende conto che questo percorso non finisce mai, i bambini vivono il qui e ora, la nostra casa dovrà essere modificata man mano che si cresce, i giochi cambiano, alcune ruotine mutano, la relazione adulto-bambino evolve. Oltre che per proteggere il bambino stesso e il suo percorso di vita, diventare genitori consapevoli è molto importante, è doveroso nei confronti dei nostri figli. Una componente è sicuramente innata e per fortuna ci aiuta la natura con l’istinto materno-paterno, ma una parte va sicuramente costruita. È un impegno che l’adulto si prende per conoscere il suo nuovo io e per aiutare il proprio bambino a crescere nel modo più sereno possibile, accettando e facendo tesoro degli errori che si potranno commette. Quindi il Montessori si deve fare da casa prima che nella scuola, ovvio che in una casa per sua natura ci saranno dei compromessi in quanto nella abitazione domestica vivono anche gli adulti, ma il genitore può iniziare a riorganizzare piccoli angoli che siano a misura di bambino, può impegnarsi ad ampliare la sua capacità osservativa per captare i nuovi interessi, le nuove conquiste del proprio figlio e lasciarlo fare, lasciarlo agire, senza costrizioni e senza sostituirsi a lui. Ormai sul metodo Montessori ci sono tanti articoli che possono aiutare una mamma e un papà a comprendere come riorganizzare casa, un sacco di testi da leggere scritti proprio da genitori che hanno approfondito l’approccio. Anche da noi, come scuola Montessori, una grande fetta di lavoro viene svolta a sostegno della genitorialità consapevole e siamo disponibili ad andare a casa delle famiglie per guidarle nel cammino di crescita.

6. Da che età e fino a che età è consigliabile applicare il metodo Montessori? 
Direi sempre. Da prima della nascita a ...
Quando una scoperta viene fatta e si comprende come questa sia ovvia e giusta è impossibile non cercare di attuare ciò in cui si crede.

7. Roberta, com'è nata la tua scuola? 
Nel 2010 decido di cambiare la mia vita professionale e personale, da insegnate di una scuola dell’Infanzia vicino a casa, apro un piccolo asilo privato a Milano, in via Ricciarelli 8. Il mio percorso si era già affacciato al mondo Montessori e come Maria, con un pizzico di fortuna, anch’io ho potuto esprimere liberamente il mio credo verso i bambini e il mio lavoro. In questi sei anni, la scuola ha ottenuto da subito l’accreditamento del Comune di Milano, l’accreditamento e il certificato di qualità dall'Opera Nazionale Montessori per la pedagogia che usiamo, ha costruito una rete territoriale in quanto siamo associati con Rete Montessori e collaboriamo con diversi enti, associazioni no profit e le università di Milano. Insieme a me collaborano Claudia e Francesca, anche loro specializzate nel Metodo Montessori. Amiamo il nostro lavoro, lo svolgiamo con passione e professionalità, i bambini che ci vengono affidati possono vivere in un clima sereno e gioioso. Da subito ho voluto costruire una scuola che fosse un luogo di benessere oltre che per il bambino, anche per noi maestre e per le famiglie che ci scelgono. Infatti il nostro progetto educativo pone la struttura come luogo di incontro per le famiglie e per questo offriamo ai genitori le nostre competenze a guida anche del loro ruolo: organizziamo incontri, laboratori, feste, giornate aperte, gite, pomeriggi a tema dove il genitore diventa partecipante attivo della vita del nido insieme al proprio bambino, costruendo con noi un patto di alleanza educativa. Le giornate passano con entusiasmo grazie ai sorrisi dei bambini che ci permettono di crescere ed arricchire la nostra persona.

Grazie a Roberta e al suo prezioso contributo che ci ha aiutato a chiarire molti dubbi e a capire meglio in cosa consiste il rivoluzionario metodo di Maria Montessori.
Se desiderate approfondire o conoscere la scuola di Roberta visitate www.nidomagnolia.it

martedì 19 aprile 2016

Il retinoblastoma ha cambiato improvvisamente la nostra vita

Oggi ospitiamo la storia di una mamma che sta lottando per la sua piccola e per tutti i bimbi colpiti da questa malattia.

"Ero una mamma come tante ...fino ad un anno fa, quando, in un giorno qualsiasi, mi sono accorta di una macchia bianca nella pupilla dell’occhietto della mia bimba di poco più di 2 anni.
Scopriamo che si tratta di un tumore maligno, un retinoblastoma da curare subito e in modo aggressivo.
Un incubo, uno tzunami che ha cambiato la nostra vita, che ci ha insegnato a lottare e a non arrenderci, un passo alla volta."

Il retinoblastoma è una malattia rara; si tratta del tumore maligno oculare che colpisce più frequentemente in età pediatrica.
Statisticamente, ogni anno, questa malattia colpisce la retina di un bambino ogni 20.000 nati; può svilupparsi ad un solo occhio o ad entrambi; può essere sia di origine genetica che sporadica; nel 40% dei casi è ereditaria. I primi sintomi si riscontrano, in genere, in bambini di età inferiore ai 3 anni.
Il sintomo principale è un riflesso biancastro del fondo oculare, detto leucocoria, dovuto alla massa tumorale retinica spesso associata a deviazione degli assi oculari (strabismo).
In un occhio sano la pupilla può apparire rossa in una fotografia scattata con il flash (Red Eye), mentre su un occhio affetto da retinoblastoma la pupilla può apparire di colore bianco o giallo (leucocoria). L'aspetto giallastro può anche essere visibile in condizioni di scarsa luce artificiale e può assomigliare ai riflessi degli occhi felini.
Il tumore tende ad espandersi rapidamente, se non viene curato la dimensione dell'occhio aumenta e il tumore infierisce su altre parti del corpo. Il tumore si può anche insinuare nella zona retrooculare fino al nervo ottico, per poi raggiungere il cervello.

"Al pronto soccorso, dove ho portato subito la mia bimba, mi hanno dato inizialmente della pazza dicendo che avevo visto solo un riflesso e nemmeno volevano farla vedere all’oculista di turno.
Se mi fossi accontentata e non avessi alzato la voce e insistito dicendomi pronta a pagare la visita oggi, forse, la mia bimba non sarebbe viva."

Il problema principale di questa malattia è, infatti, la disinformazione, causa principale dei ritardi nella diagnosi o di diagnosi sbagliate che aggravano la situazione e possono portare a drammatiche conseguenze. I medici e i pediatri spesso non la conoscono ed in Italia, questa disinformazione, porta a scoprire spesso troppo tardi la malattia. In altri Paesi europei e non, diversamente, è in vigore un protocollo per controllare neonati e bambini con visite specifiche.

"Grazie a Dio e a medici scrupolosi, dopo la prima visita oculistica siamo stati mandati da uno specialista e da lì indirizzati subito a Siena, dove ci hanno dato le cure migliori."

Se fino a 20 anni fa non esisteva cura e gli occhietti dovevano essere enucleati (rimossi), oggi esistono diverse terapie a scopo conservativo. Ci sono protocolli terapeutici stabiliti dalla comunità scientifica internazionale che impongono determinati trattamenti a seconda dello stadio di malattia come la chemioterapia sistemica, intrarteriosa e intravitreale, la crioterapia, il laser e la brachiterapia (applicazione di placche radioattive). Nelle forme più avanzate di malattia (o che recidivano sempre e comunque) è necessario rimuovere chirurgicamente l’occhietto malato per salvare la vita dei bambini.
Purtroppo, non tutti i centri che si dicono adatti a curare questa malattia propongono le terapie migliori e spesso i danni di terapie errate sono difficili da recuperare.

ASROO e la lotta per i nostri bambini

Nel mondo esistono 5 centri di eccellenza per la cura di questo tumore infantile, tra loro collegati e che condividono risultati di ricerca e innovazioni terapiche.
Uno di questi centri è in Italia, a Siena. È presieduto dalla dott.ssa Doris Hadjistilianou e da un team di professionisti di altissimo livello specializzati in oculistica pediatrica, neurointerventistica e pediatria oncologica.
Doris è un medico e una donna straordinaria che da anni e tutti i giorni si dedica con passione e totale dedizione alla cura dei bambini, lei è il presidente del Comitato Scientifico di ASROO, il cui presidente e fondatore è Peppe Quintale.
ASROO ha l'obiettivo di fare informazione sulla malattia e raccogliere fondi a scopo scientifico. Doris ha introdotto in Italia tecniche all’avanguardia come la procedura chemioterapica intrartesiosa, e lotta per i trattamenti conservativi tutti i giorni a fianco delle numerose famiglie che insieme a lei combattono questo male. 
Ogni anno 30/40 bambini si aggiungono alle centinaia di casi trattati. I trattamenti conservativi durano molti mesi e i controlli post terapici restano serrati per anni a causa delle frequenti recidive. Due volte a settimana Doris visita personalmente in sedazione e da svegli decine di bambini.
Per rendere efficaci le diagnosi e curare al meglio i nostri bambini servono strumenti all’avanguardia.
Oggi, il suo reparto ha bisogno di raccogliere nuovi fondi per l’acquisto di nuovi strumenti (un OTC portatile nello specifico) per salvare gli occhietti e la vita dei nostri bambini. Inoltre, ASROO ha sempre bisogno di raccogliere fondi per finanziare la ricerca e la divulgazione dell'informazione della malattia.

"Oggi la mia bimba ha 3 anni e continuiamo a lottare fiduciosi negli strumenti e nei progressi che grazie a questi medici continuano a esserci."

Doris, il suo team, ASROO, tutte le famiglie e i bambini in cura vorrebbero chiedere il vostro aiuto per far conoscere la malattia e per raccogliere i fondi necessari a combatterla.
Puoi unirti alla loro lotta donando il 5x1000 (basta una firma e il codice 92054530529) oppure con una donazione (piccola o grande) utilizzando le seguenti coordinate: IBAN IT 19 A 01030 14217 000000387808.

lunedì 18 aprile 2016

Promozione "La Casa della Carta"

Buongiorno e buon inizio settimana! 
...è lunedì e come d'abitudine pubblichiamo una nuova convenzione riservata alle mamme della community E-baby.
Nella pagina delle Convenzioni con E-baby insieme alla promozione con la nutrizionista, con la psicologa-psicoanalista, con l'e-commerce, con lo studio di psicologia e con la postural trainer, da oggi si ha l'opportunità di risparmiare con un negozio specializzato in decorazioni ed accessori per feste e cerimonie: la Casa della Carta, sito in Vico del Fieno 15r a Genova.
La titolare Monica è una professionista del settore, specialista nella vendita al dettaglio e all'ingrosso di articoli per feste (compleanni, battesimi, matrimoni, ...), propone ai suoi clienti:
- accessori per bomboniere, confetti alla mandorla, al cioccolato o i nuovi a vari gusti;
- allestimenti per feste e altre occasioni importanti;
- partecipazioni, stampe di ogni genere, sacchetti, carta, etichette, nastri, tutto personalizzato grazie al servizio grafico interno;
- forme cottura usa e getta, imballi per alimenti, vastissimo assortimento di stoviglie in carta, plastica o biodegradabile, ampia scelta di contenitori per finger food, bicchieri da vino, flute, tovaglie, tovaglioli, candele;
- ampio assortimento di nastri in svariati tessuti, tulli e sacchetti, carte per confezionare regali o bomboniere, scatole da imballo e da arredamento.
Monica è disponibile per consegne, preventivi e consulenze anche a domicilio.
Per le mamme della rete E-baby, la Casa della Carta riserva uno sconto del 20% su tutta la merce presente in negozio (tranne la merce già in promozione).
La convenzione è valida fino al 31 Dicembre 2016.
Se vuoi usufruire di questa convenzione, invia un'email a ebabygenova@gmail.com, indicando il tuo nome, cognome, gruppo Facebook in cui sei iscritta e il nome dell'attività professionista in questione (La Casa della Carta). Con un'email di risposta ti sarà inviato un buono da presentare al professionista/specialista/attività commerciale indicato sul buono.

Per conoscere le altre convenzioni attive, consulta la pagina delle Convenzioni con E-baby.

mercoledì 13 aprile 2016

Se tornassi indietro non farei figli

Parliamo di maternità, maternità tormentate e, soprattutto, pentite. 
Sono 23 le testimonianze raccolte da Orna Donath in un saggio accademico poi diventato un libro «Regretting Motherhood», letteralmente «Pentirsi della maternità» (non ancora disponibile in italiano)...
...23 madri non fanno statistica ma contribuiscono ad affrontare un argomento spinoso e soprattutto un tabù duro a morire, i figli si amano senza se e senza ma. Forse si amano, ma a volte se ne farebbe volentieri a meno.
Orna Donath, 39 anni, è una sociologa israeliana e ricercatrice della Ben Gurion University, childfree (senza figli) per scelta e perseguitata dall'anatema «un giorno te ne pentirai». Non solo non se ne è mai pentita ma ha raccolto le testimonianze di molte madri, molte più delle 23 pubblicate. Donne diverse per estrazione sociale, età, numero di figli, accomunate dallo stesso travolgente disagio mai confessato, fino a ora.
Eppure queste madri amano i propri figli, li amano moltissimo, ma se tornassero indietro no, non li farebbero. Sembra contraddittorio? Forse la maternità lo è, proprio come lo sono molti modi di sentire e provare sentimenti: ambivalenti.
La Donath racconta che in fondo è come dire al proprio partner: «ti amo ma non posso essere la tua compagna» con l’aggravante che dalla maternità non si torna indietro, una volta che si è madri si è madri per sempre...
...e di questo ne parla in modo molto eloquente Tirtza, 57 anni, divorziata, due figli e ora anche dei nipoti. Per lei diventare madre era una sorta di passaggio "naturale" dopo le nozze. «Ogni volta che parlo con i miei amici dico che con il senno di poi non avrei fatto neanche un quarto di un bambino. La cosa più dolorosa per me è che non posso tornare indietro nel tempo. È uno sbaglio a cui è impossibile, impossibile porre rimedio»...
...poi c’è Doreen, 38 anni, divorziata e madre di tre figli. Prima di rimanere incinta non aveva né la necessità, né la volontà di diventare madre, eppure è successo. «Mi piacerebbe molto non avere figli. Nessuno dei tre. Mi fa molto male dirlo, e loro non sentiranno mai queste parole uscire dalla mia bocca. Non capirebbero, nemmeno se avessero cinquant'anni, o forse allora sì, ma non ne sono sicura. Rinuncerei a loro, totalmente. Veramente. Senza battere ciglio. Ed è difficile per me ammetterlo, perché li amo. Molto. Ma mi piacerebbe farne a meno»...
...e ancora Atalya, 45 anni, divorziata, i suoi tre figli adolescenti vivono con il padre. Non si occupa della cura quotidiana dei ragazzi ma essere madre le pesa. «Mi blocca, mi ruba l’anima». Racconta di essere diventata mamma in modo "automatico", senza riflettere sulle conseguenze. Atalya, come molte altre donne del libro, ha capito tardi che la sue vocazione era un’altra. «Se potessi tornare indietro ovviamente non avrei figli. È una certezza».
Sono madri che scardinano uno dei capisaldi della nostra cultura: i figli sono per una donna la gioia più grande della vita. Non è cosi vero per tutte. Secondo la Donath pentirsi di una scelta rappresenta per la nostra società il sentimento umano più terribile. Uno dei proverbi più diffusi in ogni lingua è «non piangere sul latte versato». Viviamo in una società terrorizzata dall'idea che la gente si guardi indietro, ma anche se il tempo corre, nel nostro mondo interiore il passato è fermo. Il tempo umano non è lineare, è una spirale. Ci hanno insegnato a credere che mettere al mondo un figlio proietti nel futuro. Quello che non ci è mai stato detto è che non muta quello che siamo state. William Faulkner diceva: «Il passato non è morto, anzi, il passato non è neppure passato». La maternità non cancella ciò che si è stati, e le donne possono conservare quel ricordo e sentire la mancanza di quell'io precedente, fino a odiare ciò che sono diventate.
Il libro e le polemiche che ne sono conseguite hanno fatto letteralmente il giro del mondo. Ma ricordiamoci che la psicanalista francese Corinne Maier, madre di due figli, ne parlava già nel 2007 con "No kid. Quaranta ragioni per non avere figli", di Bompiani: «Potrei fare il giro del mondo, e sono agli arresti domiciliari, costretta ad alzarmi alle sette per servire a tavola e far ripetere stupidi compiti» e per la quale il desiderio di maternità è «frutto della pressione sociale».

E voi? Cosa ne pensate?

Doula Silvia (doulasilvia@gmail.com)

lunedì 11 aprile 2016

Promozione Postural Trainer

Cominciamo la settimana con una convenzione speciale, perché speciale è la professionista che la propone: si tratta di Rossella Caci ovvero l'ideatrice e promotrice dei gruppi della rete E-baby.
Mamma di due bambini, di professione Rossella è postural trainer e docente del metodo Pilates, specializzata in lezioni di Pilates, matwork, educazione posturale e vertebrale, individuali e semi collettive.
Sempre alla ricerca di nuove idee ed avventure, è l'autrice del Progetto dolcestarbene bioposturalpilates, e Direttore tecnico e insegnante della nuova struttura presente a Sturla (Genova) Il Centro Pilates&Benessere.
Per le mamme della rete E-baby, Rossella riserva la seguente convenzione: prime tre lezioni individuali di Pilates o Posturale al costo di 50€.
La convenzione è valida fino al 31 Dicembre 2016.
Se vuoi usufruire di questa convenzione, invia un'email a ebabygenova@gmail.com, indicando il tuo nome, cognome, gruppo Facebook in cui sei iscritta e il nome della professionista in questione (Rossella Caci). Con un'email di risposta ti sarà inviato un buono da presentare al professionista/specialista/attività commerciale indicato sul buono.

Per conoscere le altre convenzioni attive, consulta la pagina delle Convenzioni con E-baby.


domenica 10 aprile 2016

Il Prè scambio swap party

Segnalatoci da una mamma come un posto suggestivo dove poter festeggiare i compleanni, il Museoteatro della Commenda di Prè, oggi domenica 10 aprile è protagonista di un'altra bella iniziativa.
Dalle 10:00 alle 19:00 nel Museo per i residenti a Genova ingresso libeto, e nella Chiesa inferiore di San Giovanni di Pré il "Prè scambio swap party" ovvero un'occasione per dare una seconda vita alle cose e coltivare nuove relazioni nella giornata del baratto e del riuso.
Per partecipare allo swap party è prevista un'offerta di 5 Euro per l'ingresso, e il rispetto delle seguenti regole:
- portare solo indumenti femminili (magliette, camicie, gonne, pantaloni, vestiti, cappotti, giacche, impermeabili ecc.), nuovi e usati (no abbigliamento intimo);
- portare da un minimo di 2 ad un massimo di 6 capi;
- capi lavati ed in buono stato;
- per ogni capo d’abbigliamento sarà consegnato uno specifico talloncino (traforato per gli indumenti firmati e con timbro rosso per quelli non firmati), che permetterà il baratto con un altro vestito;
- i capi firmati contrassegnati dal talloncino traforato potranno essere anche barattati con due capi non firmati;
- nello swap non è consentito l’utilizzo di denaro;
- i capi consegnati all’ingresso non potranno più essere restituiti, né ritirati;
- i talloncini devono essere utilizzati per effettuare scambio con altri indumenti e non potranno essere rimborsati;
- i capi non barattati saranno donati al Centro di Pace della Comunità di Sant’Egidio. 
Inoltre, grazie alla partecipazione di Center Life in Equilibrio sarà effettuato un trattamento viso self made in omaggio della durata di 75 minuti, previa prenotazione telefonica al 3471239425. Mentre A Bandeta offrirà una degustazione di prodotti tipici liguri.
Infine, dalle 18:00 aperitivo organizzato in via Pré 197-199R (3 Euro a consumazione).
Chi non ha ancora deciso come trascorrere questa domenica pomeriggio, può ancora prendere parte all'evento della Commenda Pré.