Oggi ospitiamo la storia di una mamma che sta
lottando per la sua piccola e per tutti i bimbi colpiti da questa malattia.
"Ero una mamma come tante ...fino ad un anno fa, quando, in un giorno
qualsiasi, mi sono accorta di una macchia bianca nella pupilla dell’occhietto
della mia bimba di poco più di 2 anni.
Scopriamo che si tratta di un tumore maligno, un
retinoblastoma da curare subito e in modo aggressivo.
Un incubo, uno tzunami che ha cambiato la nostra
vita, che ci ha insegnato a lottare e a non arrenderci, un passo alla volta."
Il retinoblastoma
è una malattia rara; si tratta del tumore maligno oculare che colpisce più frequentemente
in età pediatrica.
Statisticamente, ogni anno, questa malattia colpisce la retina di un bambino ogni 20.000 nati; può svilupparsi ad un solo occhio o ad entrambi; può essere sia di origine genetica che sporadica; nel 40% dei casi è ereditaria. I primi sintomi si riscontrano, in genere, in bambini di età inferiore ai 3 anni.
Statisticamente, ogni anno, questa malattia colpisce la retina di un bambino ogni 20.000 nati; può svilupparsi ad un solo occhio o ad entrambi; può essere sia di origine genetica che sporadica; nel 40% dei casi è ereditaria. I primi sintomi si riscontrano, in genere, in bambini di età inferiore ai 3 anni.
Il sintomo
principale è un riflesso biancastro del fondo oculare, detto leucocoria, dovuto
alla massa tumorale retinica spesso associata a deviazione degli assi oculari
(strabismo).
In un occhio
sano la pupilla può apparire rossa in una fotografia scattata con il flash
(Red Eye), mentre su un occhio affetto da retinoblastoma la pupilla può
apparire di colore bianco o giallo (leucocoria). L'aspetto giallastro può anche
essere visibile in condizioni di scarsa luce artificiale e può assomigliare ai
riflessi degli occhi felini.
Il tumore tende
ad espandersi rapidamente, se non viene curato la dimensione dell'occhio
aumenta e il tumore infierisce su altre parti del corpo. Il tumore si può anche
insinuare nella zona retrooculare fino al nervo ottico, per poi raggiungere il
cervello.
"Al pronto soccorso, dove ho portato subito la mia
bimba, mi hanno dato inizialmente della pazza dicendo che avevo visto solo un
riflesso e nemmeno volevano farla vedere all’oculista di turno.
Se mi fossi accontentata e non avessi alzato la
voce e insistito dicendomi pronta a pagare la visita oggi, forse, la mia bimba
non sarebbe viva."
Il problema
principale di questa malattia è, infatti, la disinformazione, causa principale
dei ritardi nella diagnosi o di diagnosi sbagliate che aggravano la situazione
e possono portare a drammatiche conseguenze. I medici e i pediatri spesso non
la conoscono ed in Italia, questa disinformazione, porta a scoprire spesso troppo tardi la malattia. In altri Paesi europei e non, diversamente, è in
vigore un protocollo per controllare neonati e bambini con visite specifiche.
"Grazie a Dio e a medici scrupolosi, dopo la prima
visita oculistica siamo stati mandati da uno specialista e da lì indirizzati
subito a Siena, dove ci hanno dato le cure migliori."
Se fino a 20 anni
fa non esisteva cura e gli occhietti dovevano essere enucleati (rimossi), oggi
esistono diverse terapie a scopo conservativo. Ci sono protocolli terapeutici
stabiliti dalla comunità scientifica internazionale che impongono determinati
trattamenti a seconda dello stadio di malattia come la chemioterapia sistemica,
intrarteriosa e intravitreale, la crioterapia, il laser e la brachiterapia
(applicazione di placche radioattive). Nelle forme più avanzate di malattia (o
che recidivano sempre e comunque) è necessario rimuovere chirurgicamente
l’occhietto malato per salvare la vita dei bambini.
Purtroppo, non
tutti i centri che si dicono adatti a curare questa malattia propongono le
terapie migliori e spesso i danni di terapie errate sono difficili da
recuperare.
ASROO e la lotta per i nostri bambini
Nel mondo esistono 5 centri di eccellenza per la cura di questo tumore infantile, tra loro collegati e che condividono risultati di ricerca e innovazioni terapiche.
Uno di questi
centri è in Italia, a Siena. È presieduto dalla dott.ssa Doris Hadjistilianou e
da un team di professionisti di altissimo livello specializzati in oculistica
pediatrica, neurointerventistica e pediatria oncologica.
Doris è un medico
e una donna straordinaria che da anni e tutti i giorni si dedica con passione e
totale dedizione alla cura dei bambini, lei è il presidente del Comitato Scientifico
di ASROO, il cui presidente e fondatore è Peppe Quintale.
ASROO ha l'obiettivo di fare informazione sulla malattia e raccogliere fondi a scopo scientifico. Doris ha introdotto in Italia tecniche all’avanguardia come la procedura chemioterapica intrartesiosa, e lotta per i trattamenti conservativi tutti i giorni a fianco delle numerose famiglie che insieme a lei combattono questo male.
ASROO ha l'obiettivo di fare informazione sulla malattia e raccogliere fondi a scopo scientifico. Doris ha introdotto in Italia tecniche all’avanguardia come la procedura chemioterapica intrartesiosa, e lotta per i trattamenti conservativi tutti i giorni a fianco delle numerose famiglie che insieme a lei combattono questo male.
Ogni anno 30/40
bambini si aggiungono alle centinaia di casi trattati. I trattamenti
conservativi durano molti mesi e i controlli post terapici restano serrati per
anni a causa delle frequenti recidive. Due volte a settimana Doris visita
personalmente in sedazione e da svegli decine di bambini.
Per rendere
efficaci le diagnosi e curare al meglio i nostri bambini servono strumenti
all’avanguardia.
Oggi, il suo
reparto ha bisogno di raccogliere nuovi fondi per l’acquisto di nuovi strumenti
(un OTC portatile nello specifico) per salvare gli occhietti e la vita dei nostri
bambini. Inoltre, ASROO ha sempre bisogno di raccogliere fondi per finanziare la
ricerca e la divulgazione dell'informazione della malattia.
"Oggi la mia bimba ha 3 anni e continuiamo a
lottare fiduciosi negli strumenti e nei progressi che grazie a questi medici
continuano a esserci."
Doris, il suo team, ASROO, tutte le famiglie e i bambini in cura vorrebbero chiedere il vostro aiuto per far conoscere
la malattia e per raccogliere i fondi necessari a combatterla.
Puoi unirti alla loro lotta donando il 5x1000 (basta una firma e il codice 92054530529) oppure con una donazione (piccola o grande) utilizzando le seguenti coordinate: IBAN IT 19 A 01030 14217 000000387808.
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