A Roberta abbiamo posto alcune domande per capire meglio il metodo e la sua applicazione.
1. In cosa consiste il metodo Montessori?
È un approccio d’amore basato sul reciproco rispetto ed ascolto tra adulto e bambino. Si fonda sull’indipendenza, sulla libertà di scelta del proprio percorso educativo e sul rispetto per il naturale sviluppo psicofisico e sociale del bambino, imparando a rispettare gli altri e l’ambiente diventando responsabili di se stessi.
Gli elementi principali sono:
- l’ambiente: “a misura di bambino”, sia in senso fisico che per lo sviluppo cognitivo; deve essere curato, attraente e funzionale al far da sé. L’ambiente è promotore di crescita.
- il materiale: è posto in zone precise e ben definite, in armadi aperti e ben visibili al bambino. Il materiale aiuterà il bambino, attraverso la sua sperimentazione diretta a costruirsi la capacità dell’attenzione, della concentrazione e delle proprie competenze.
- l’adulto: è una figura di riferimento, una guida che ha il compito di mettere in relazione il bambino con l’ambiente per lui creato, attraverso il suo esempio e il suo essere passivo nell'azione educativa. Non giudica, attende, osserva profondamente ed interviene solo se c’è un reale bisogno di aiuto. Esempio: per presentare un nuova attività o per contenere o quando si osserva un mancato rispetto verso l’altro (bambino o ambiente). Il suo intervento è calmo, non loda e non biasima, questi comportamenti diventano innecessari.
- l’osservazione: è la capacità fondamentale con cui l’adulto si deve avvicinare al bambino. Solo attraverso essa potrà cogliere tutte le sfumature della crescita e della personalità del bambino. L’osservazione insieme alla capacità di sospendere il giudizio, alla pazienza, all'umiltà e all'esercizio sono le condizioni base per organizzare un ambiente idoneo al bambino e pongono l’adulto in autoanalisi, cogliendo quando è il momento di intervenire e quando è il momento di farsi da parte. L’adulto deve ricordare che il bambino è un ottimo osservatore, è un ottimo scienziato, che è l’amore in purezza. Ed è per questo che dare tempo e fiducia al bambino diventa un atto d’amore e di responsabilità enorme.
“Il bambino è padre dell’Uomo” e “Aiutami a fare da solo”
Perché è il bambino il reale attore della propria vita, è lui che sceglie il lavoro, che lo sperimenta secondo il suo metro di tempo, che vive la costruzione delle sue competenze e capacità.
Perché il bambino trova nell'adulto non una figura autoritaria, onnipotente e piena di preconcetti o pregiudizi, ma una guida, un esempio che mostra capacità di ascolto, di empatia, che sa soffermarsi ed attendere. Ma trova anche un adulto sicuro, un riferimento, pronto ad aiutarlo in caso di necessità.
Perché il bambino trova un ambiente a sua misura, con la giusta quantità di materiale per affrontare senza paure o frustrazioni le novità. Un ambiente in cui potrà essere lui stesso il padrone, amandolo, rispettandolo e curandolo.
Perché il bambino può fare esperienza di socializzazione partendo da una profonda conoscenza di sé, delle cose che gli piacciono e che non gli piacciono, quando sarà pronto sarà lui stesso che si avvicinerà ai coetanei e potrà giocare in modo cooperativo e collaborativo. Imparando quanto sia importante rispettare gli altri e quanto sia importante essere considerate persone uniche e speciali.
Perché potrà crescere nell'indipendenza ed autonomia, diventando grande attraverso tutte le attività di cura verso di sé come vestirsi, svestirsi, lavarsi le mani, mangiare, usare il gabinetto, allacciarsi il giubbotto o le scarpe… Tutte attività di grande interesse che vedono sperimentate con gioia e molta curiosità.

Crescere in una scuola in cui si respira la libertà, si crede nell'espressione di sé, che ha fiducia nel bambino vuol dire crescere bambini sereni.
3. Cosa fa un educatore Montessoriano?
A primo impatto, leggendo questa domanda, risponderei NIENTE, nel senso più tradizionale del lavoro di educatore.
Il maestro Montessori ha uno scopo: “Ormai i bambini lavorano (giocano diremmo oggi), come se io non esistessi” [M. Montessori].
È proprio questa la chiave, l’educatore punta all'indipendenza del bambino, alla sua centralità.
Per far ciò il maestro lavora molto dietro le quinte, noi diciamo “prepara la scenografia”, cioè prepara l’ambiente e i materiali, comprendendo quali mettere, quanti e dove, allo scopo che sia il bambino a sperimentare facendo da sé. La scelta dei materiali non è casuale ma segue il metodo scientifico, il maestro osserva, conosce il bambino, comprende le sue esigenze, e pone i giusti strumenti nell'ambiente, riosserva, valuta e quando è necessario modifica.
Così procedendo il bambino trova sempre un ambiente a sua misura che lo accompagna durante la sua crescita. Il bambino potrà essere lo scienziato nel suo laboratorio.
Quindi il maestro nel metodo Montessori sembra che non faccia niente, ma in realtà fa molto, osserva, costruisce, rispetta, aspetta, si avvicina al bambino in punta dei piedi, come fa un servitore verso il suo padrone, da non confondere con un rapporto di schiavitù e onnipotenza.
L’insegnante oltre che guardiana e custode dell’ambiente, deve essere come la fiamma il cui calore attiva, vivifica e invita. Questo perché l’altro compito importante è di aiutare il bambino ad avvicinarsi al mondo e a conoscerlo, scoprendone la sua bellezza. Giocando con il bambino, mostrando l’attività, standogli anche solo accanto, senza interferire, l’insegnante diventerà servitore dello spirito. L’azione dell’adulto, esso sia educatore o genitore, sarà quello di aiutare il bambino ad agire, volere e pensare da sé.
Crescere bambini autonomi e consapevoli del loro valore ci permetterà di sperare in un futuro migliore non solo per loro, ma per tutti, in un’ottica di grande comunità di mutuo aiuto che dovrebbe essere l’umanità.
4. Perché ci sono poche realtà Montessori pubbliche?
Perché non tutti hanno ancora scoperto il vero bambino, da una parte e dall’altra bisogna considerare la storia. Mussolini in un primo momento aveva scelto il metodo Montessori per alfabetizzare i cittadini Italiani, privilegiando lei al posto del metodo fondato dalle Sorelle Agazzi, ma quando le scelte politiche fecero avvicinare l’Italia a Hitler rafforzando ancor di più i principi di tirannia, lo scontro fu inevitabile. Educare alla libertà non era più possibile, le scuole montessoriane che erano sorte, le scuole professionali di educatori, furono chiuse e i testi furono bruciati. Maria Montessori fu costretta a scappare, andando in Spagna, in India, il figlio si trasferì in America, e questo ci fa comprendere come sia maggiormente diffuso all’estero, dove fu anche possibile grazie a culture più innovative o vicine all’anima. Il lavoro verso i bambini non fu mai abbandonato da Maria e anche al suo rientro, anche se non più giovane, in Italia riprese, ma ovviamente si scontrò con una cultura conservatrice in cui anche la Chiesa Cattolica aveva ripreso il potere sulle scuole. Negli ultimi 10 anni, e soprattutto negli ultimi 5, il Metodo Montessori sta avendo una nuova ripresa, osservo molta più consapevolezza nei genitori che si fanno portavoce di un “nuovo” modo di vedere il bambino, che raccolgono firme, che incontrano i direttori delle scuole pubbliche portando avanti il loro credo. Anche l’Opera Nazionale Montessori, sta promuovendo di più la formazione delle educatrici, nascono associazioni attive, che con il loro operato attraverso convegni, seminari, serate diffondono il Metodo, o meglio la nuova visione nella scoperta del bambino. E su questa scia anche noi, nel nostro piccolo, diffondiamo il metodo, attraverso la collaborazione con le università, con il progetto di sostegno alla genitorialità, con l’accoglienza all’intera famiglia e con i progetti in esterno in cui lavoriamo direttamente nelle famiglie.
5. È possibile applicare il metodo Montessori a casa? Come?
Certo, Maria Montessori diceva “l’educazione deve iniziare dalla nascita, anzi ancor prima, attraverso la preparazione ad accogliere il proprio figlio”. Ciò si tramuta in pratica, durante la dolce attesa, attraverso gli esami di che una madre può fare per conoscere l’andamento della gravidanza, i corsi pre-parto, attraverso la scelta del parto, attraverso letture sul mondo dei bambini, partecipando ad incontri es. svezzamento, allattamento, iniziando ad organizzare la cameretta e acquistando l’occorrente come culla, fascia, i primi vestitini… scegliendo il nome e chiacchierando con parenti o amici sulle proprie idee riguardanti routine quotidiane, dubbi e paure. Secondo step, preparandosi ad accogliere il proprio bambino nei giorni successivi alla nascita, ambientandosi ai nuovi ritmi, dandosi del tempo per conoscere la piccola creatura, rimettendosi in gioco scoprendo il nostro ruolo genitoriale e che cosa esso comporta in concreto. Ci si rende conto che questo percorso non finisce mai, i bambini vivono il qui e ora, la nostra casa dovrà essere modificata man mano che si cresce, i giochi cambiano, alcune ruotine mutano, la relazione adulto-bambino evolve. Oltre che per proteggere il bambino stesso e il suo percorso di vita, diventare genitori consapevoli è molto importante, è doveroso nei confronti dei nostri figli. Una componente è sicuramente innata e per fortuna ci aiuta la natura con l’istinto materno-paterno, ma una parte va sicuramente costruita. È un impegno che l’adulto si prende per conoscere il suo nuovo io e per aiutare il proprio bambino a crescere nel modo più sereno possibile, accettando e facendo tesoro degli errori che si potranno commette. Quindi il Montessori si deve fare da casa prima che nella scuola, ovvio che in una casa per sua natura ci saranno dei compromessi in quanto nella abitazione domestica vivono anche gli adulti, ma il genitore può iniziare a riorganizzare piccoli angoli che siano a misura di bambino, può impegnarsi ad ampliare la sua capacità osservativa per captare i nuovi interessi, le nuove conquiste del proprio figlio e lasciarlo fare, lasciarlo agire, senza costrizioni e senza sostituirsi a lui. Ormai sul metodo Montessori ci sono tanti articoli che possono aiutare una mamma e un papà a comprendere come riorganizzare casa, un sacco di testi da leggere scritti proprio da genitori che hanno approfondito l’approccio. Anche da noi, come scuola Montessori, una grande fetta di lavoro viene svolta a sostegno della genitorialità consapevole e siamo disponibili ad andare a casa delle famiglie per guidarle nel cammino di crescita.
6. Da che età e fino a che età è consigliabile applicare il metodo Montessori?
Direi sempre. Da prima della nascita a ...
Quando una scoperta viene fatta e si comprende come questa sia ovvia e giusta è impossibile non cercare di attuare ciò in cui si crede.
7. Roberta, com'è nata la tua scuola?

Grazie a Roberta e al suo prezioso contributo che ci ha aiutato a chiarire molti dubbi e a capire meglio in cosa consiste il rivoluzionario metodo di Maria Montessori.
Se desiderate approfondire o conoscere la scuola di Roberta visitate www.nidomagnolia.it
Vorrei avere più informazioni sul metodo Montessori nella scuola elementare grazie
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